venerdì 13 aprile 2012

Un cappello pieno di ciliege

... di Oriana Fallaci

Pubblicato Postumo nel 2008




Una saga. Un romanzo familiare. Il romanzo di tutta una vita.
Ne emerge un'Oriana più umana, più ricca. Un'Oriana frutto e risultato di mille e mille incontri, di mille e mille avvenimenti.
Attraverso di lei e della sua narrazione ( magistrale come sempre ) ho fatto conoscenza con donne di eccezionale spessore, carattere e particolarità.
E' un mondo femminile quello che ruota, nei secoli, attorno ad Oriana. Donne fuori dal comune. Donne estrose, coraggiose, coerenti, combattive, forti, intelligenti, lucide.
Penso ad Oriana e vedo Montserrat, vedo Mariarosa Mazzella, vedo Marguerite e la tante Jaqueline. Ma soprattutto vedo Anastasìa Ferrier.
Attorno a questo universo femminile gravita un microcosmo di uomini : eroi e pirati, santi e dannati, Innominati. Uomini che hanno molto amato : Francesco Launaro, Carlo Fallaci, Giovanni Cantini, Giobatta, Antonio Fallaci, l'Innominato.

E poi i luoghi. Quanto ho viaggiato leggendo questo libro, quante cose ho imparato. La mia adorata Toscana, la Spagna, Torino, le vallate valdesi, Cesena. E l' America : New York, il Far West, Salt Lake City, san Francisco.

Un libro che ho molto amato, leggendolo. Un libro che mi sento di consigliare anche a chi non ama molto Oriana Fallaci come scrittrice o come giornalista.

Ne esce un ritratto di un epoca.

Ma se esisteva al mondo una cosa che Caterina aveva sempre sognato, una cosa alla quale anelava in maniera struggente, questa era saper leggere e scrivere. E pur di trovare qualcuno disposto a insegnarle avrebbe venduto l'anima alla Madonna. Nonchè rinnegato Ildebranda. "Allora ditegli di venire alla fiera di Rosìa, il 22 maggio, e di cercarmi al banco dei tubi di decenza" eran state le parole della resa. "Lo aspetterò lì. E per farmi riconoscere porterò un cappello pieno di ciliege."

Buona lettura,
Miss Marple

6 commenti:

  1. Confermo in pieno il tuo commento. Anch'io, dopo "Lettera a un bambino mai nato", mi sono allontanata dalla Fallaci più integralista, per tornare ad apprezzarla, con quest'ultimo libro. Ed ho compreso, passando attraverso le vite che descrive, così minuziosamente, che in fondo, tutti noi siamo, in parte, qualcosa dei nostri antenati. Grazie per averla ricordata, e Buona lettura. Natascia

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  2. Non vedo proprio l'ora di leggerlo! E' nella mia libreria ma in attesa, da molto! Bella la tua recensione! Grazie...
    Come vedi non riesco a resistere, se passi da me, allora faccio un giretto qui, vedo un post interessante, lo leggo e lo commento! Che ci devo fare?
    A presto!

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  3. Me lo hanno regalato ma non l'ho ancora letto. Aspetto l'estate quando potrò godermelo con tranquillità.
    Un abbraccio,
    Elisa

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  4. mi sono commossa nel leggere il tuo post. Io adoro la Fallaci. Ho fatto mia una sua frase "Il giornalista è il primo storico di un evento", e sono diventata prima una storica e poi una giornalista. grazie. Rosalba

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  5. Mi piace moltissimo la Fallaci, una donna di rara intelligenza...
    Ho letto alcuni suoi libri ed ha uno stile a dir poco accattivante...

    Un bacio cara

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  6. Ho letto anche io questo libro e mi ha fatto riscoprire la Fallaci ,il libro e molto bello e ti racconta una parte di storia diversa da come la studi a scuola.un saluto Cate

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