Pubblicato Postumo nel 2008
Una saga. Un romanzo familiare. Il romanzo di tutta una vita.
Ne emerge un'Oriana più umana, più ricca. Un'Oriana frutto e risultato di mille e mille incontri, di mille e mille avvenimenti.
Attraverso di lei e della sua narrazione ( magistrale come sempre ) ho fatto conoscenza con donne di eccezionale spessore, carattere e particolarità.
E' un mondo femminile quello che ruota, nei secoli, attorno ad Oriana. Donne fuori dal comune. Donne estrose, coraggiose, coerenti, combattive, forti, intelligenti, lucide.
Penso ad Oriana e vedo Montserrat, vedo Mariarosa Mazzella, vedo Marguerite e la tante Jaqueline. Ma soprattutto vedo Anastasìa Ferrier.
Attorno a questo universo femminile gravita un microcosmo di uomini : eroi e pirati, santi e dannati, Innominati. Uomini che hanno molto amato : Francesco Launaro, Carlo Fallaci, Giovanni Cantini, Giobatta, Antonio Fallaci, l'Innominato.
E poi i luoghi. Quanto ho viaggiato leggendo questo libro, quante cose ho imparato. La mia adorata Toscana, la Spagna, Torino, le vallate valdesi, Cesena. E l' America : New York, il Far West, Salt Lake City, san Francisco.
Un libro che ho molto amato, leggendolo. Un libro che mi sento di consigliare anche a chi non ama molto Oriana Fallaci come scrittrice o come giornalista.
Ne esce un ritratto di un epoca.
Ma se esisteva al mondo una cosa che Caterina aveva sempre sognato, una cosa alla quale anelava in maniera struggente, questa era saper leggere e scrivere. E pur di trovare qualcuno disposto a insegnarle avrebbe venduto l'anima alla Madonna. Nonchè rinnegato Ildebranda. "Allora ditegli di venire alla fiera di Rosìa, il 22 maggio, e di cercarmi al banco dei tubi di decenza" eran state le parole della resa. "Lo aspetterò lì. E per farmi riconoscere porterò un cappello pieno di ciliege."
Buona lettura,
Miss Marple